Sabato e domenica sera ti aspettiamo al Porto, per rifocillarci insieme e festeggiare la lunga traversata! 

SABATO 18 SETTEMBRE h. 21.00 – AfterParty Falou Seck & The Melting Beats (prenota qui
DOMENICA 19 SETTEMBRE h. 20.30 – AfterParty Simone Massaron (prenota qui

Ingresso libero con tessera ARCI (è possibile tesserarsi la sera stessa dell’evento). Nel rispetto delle normative vigenti l’accesso ai concerti è riservato ai possessori di green pass. 

/  SABATO 18 SETTEMBRE
L’originale repertorio di Falou Seck & The Melting Beats propone brani basati sulla tradizione del West Africa, con influenze funk, afrobeat e world music. Le sonorità del gruppo riescono ad evocare atmosfere che mirano alla collettività, al ballo, al pensiero e all’amore.

Falou Seck. Djembe, Voce
Luca Ardini. Sax contralto
Andrea Marzari. Chitarra
Toto Scalera. Basso
Simone Coppiello. Batteria
facebook / instagram / bandcamp

La band, capitanata dal percussionista senegalese Falou Seck e composta da giovani militanti nella scena jazz padovana, nasce dall’idea di mescolare diverse sonorità dal mondo. Il djembe incontra un organico occidentale, sonorità funk e fusion si articolano sui ritmi della tradizione westafricana con brani che spaziano dall’afrobeat allo mbalax dando ampio respiro all’improvvisazione dei solisti. Musica profonda e trascinante, che si presta tandto ad un ascolto attento come al dancefloor più scatenato.

/ DOMENICA 19 SETTEMBRE
Simone Massaron nasce a Milano nel 1971. All’età di 4 anni comincia a studiare piano con il padre Sergio, direttore d’orchestra, pianista e compositore. Fino all’età di quindici anni Simone si alterna al piano, batteria e chitarra creandosi un background polistrumentista che caratterizza la sua visione di compositore e di insegnante di musica d’insieme. Compiuti i sedici anni si concentra solo sullo studio della chitarra e ottiene i primi ingaggi in ambito rock. Negli anni seguenti si dedica solo al jazz partecipando a seminari di Bill Frisell, Mick Goodrick, Marc Ducret, Pat Metheny e John Scofield.

Per Longsong Records ha registrato il suo disco di esordio “Breaking News” insieme a uno dei suoi eroi Elliott Sharp. Il suo eclettico modo di suonare la chitarra e la continua ricerca lo portano a spaziare tra improvvisazione radicale, free music, avanguardia, looping, jazz mainstream e blue prewar. 

Dal 1995 si dedica assiduamente alla sonorizzazione di film muti esibendosi in svariati contesti e pubblicando due cd. Dal 1998 suona anche la chitarra fretless e, nel 2006 è stato invitato a partecipare al Fretless Guitar Festival di New York. Nel 2008 esce il suo secondo disco per la Longsong Records “Dandelions On Fire” con la partecipazione della cantante americana Carla Bozulich; il disco viene accolto con grande entusiasmo dalla critica specializzata ed è stato votato come uno dei dischi più belli del 2008. 

Nel 2011 pubblica “The Big Empty”, disco per sola chitarra che lo riporta in luce come musicista legato all’improvvisazione libera. 

Dal 2016 lavora intensamente a un progetto dedicato al romanzo di John Steinbeck “Furore”, che vede la luce nel 2018 per Longsong Records con lo stesso titolo del romanzo a cui è ispirato. 

Negli anni, ha suonato e collaborato con Marc Ribot, Elliott Sharp, Nels Cline, Carla Bozulich, Tiziana Ghiglioni, Steve Piccolo, Gak Sato,Xabier Iriondo, Giovanni Maier, Tiziano Tononi, Daniele Cavallanti, Jenny Scheinman, Zeno de Rossi, Massimo Pupillo, Giorgio Pacorig, Alfonso Santimone, Emanuele Parrini, Piero Bittolo Bon, Carlo Garofalo, Achille Succi, Carlo Virzi, Craig Green, Scott Amendola.

sito / instagram / facebook / youtube

Furore è la visione musicale di un romanzo ritenuto tra i più importanti classici della letteratura americana. La musica di Simone Massaron rende omaggio al capolavoro di John Steinbeck, in un mix di stili dal jazz al folk. Un disco vicino ad un’America cruda e spietata, in bianco e nero, come le fotografie di Dorothea Lange, terzo elemento di questo connubio artistico. Il disco Furore trasforma in emozione la polvere del Dust Bowl ed è dedicato a tutti coloro che sono costretti a migrare. 

 

La presentazione live dei brani del disco lascia ampio spazio all’improvvisazione. L’ascolto è impreziosito dallo scorrere sullo schermo di una selezione di immagini di Dorothea Lange che si fonde con la musica, creando un momento ad elevata intensità emotiva. La sequenza di proiezione segue una logica narrativa che si rifà al libro di Steinbeck, una sorta di descrizione del viaggio, della migrazione forzata dalle Grandi Pianure e della sua triste conclusione.
Le immagini sono state selezionate dalla Library of Congress e dall’archivio dello CSAC di Parma, partner del progetto.

X