La chiesa di San Vincenzo, originaria del XIV secolo, si trova quasi al centro del complesso del Monte in Piazza dei Signori, “…leggermente spostata come un cuore nel cuore…”. Tra i più antichi nuclei di Vicenza, è un paradosso architettonico, frutto di tre ampliamenti che ne hanno sconvolto la fisionomia. Solitamente chiusa al pubblico, apre solo in alcune occasioni particolari..

/ SABATO 18 SETTEMBRE
Mi chiamo Merita e quando avevo circa quattro anni ho iniziato ad appassionarmi al cinema e alla fotografia. Fotografavo i miei genitori con la vecchia analogica automatica di mio padre. Negli ultimi anni mi sono occupata di fotografia di eventi e shooting personali o per brand di abbigliamento, e nel 2019 mi sono laureata in arti visive e multimediali allo Iuav di Venezia. Ho sempre voluto cogliere quello che considero il momento giusto per le persone che vedo. Mi piace guardarmi intorno e cercare le espressioni, le emozioni, quegli attimi che passano velocemente e non tornano più. Un insieme di linee, colori, espressioni umane e contesto.

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Ho scelto di esporre una selezione di fotografie tratte dal mio progetto 30 years after Communism in Albania” . Si tratta di un lavoro realizzato nel corso degli anni, nel quale ho raccolto la mia testimonianza in varie zone del Paese e ho voluto descrivere la situazione dell’Albania negli ultimi anni in cui si è creato un evidente divario tra le zone turistiche della costa e la persistente povertà interna sentita ancora molto dalla popolazione albanese.
Negli ultimi anni l’Albania, così come tutti i Paesi dei Balcani, sta avendo un grande sviluppo economico e sociale, poiché è stata in grado di sfruttare bene la bellezza del proprio territorio e delle proprie risorse. Tuttavia vi sono ancora delle situazioni di disagio interno che creano un contesto molto differente tra quello che viene vissuto dal turista e quello che viene percepito dagli stessi albanesi. Ho scelto di realizzare questo progetto perché la dittatura comunista ha tolto tutto alla mia famiglia. E per questo motivo voglio renderle onore.

/ SABATO 18 SETTEMBRE
Andrea Cubeddu nato nel 1993 ad Orani in provincia di Nuoro, nel 2012 si trasferisce a Milano per approfondire lo studio della chitarra. Successivamente inizia il suo percorso di artista di strada, grazie al quale approda sui palchi di club e festival in tutta Italia. Dopo i primi album in lingua inglese dallo spiccato gusto blues
Jumpin’ up and down (2017) e Weak like a man (2019), Cubeddu torna all’italiano per parlare al suo pubblico con il disco Nostos  pubblicato a gennaio 2020 e l’ultimissimo lavoro Eudaimonia (luglio 2021).

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Tu che passai qui davanti e guardi e pensi di fermarti un attimo soltanto
Lascia che la meta tua t’attenda, resta, non avere fretta, e presta ascolto al canto.

Si apre con questo invito al pubblico Eudaimonia, l’ultimo disco del giovane cantautore sardo Andrea Cubeddu. L’album s’intitola alla parola greca usata da Aristotele per descrivere la felicità che si sperimenta nel lento processo di riscoperta di se’, letteralmente la “buona possessione” da parte di quella voce nascosta ed interna in ciascuno di noi che oggi chiameremmo coscienza.
Eudaimonia è un lavoro di ricerca musicale e personale, che naviga tra frammenti di quotidianità e mito greco in un dialogo costante tra interiorità ed esteriorità, tra io e mondo.

La voce e la chitarra di Andrea Cubeddu, accompagnate per l’occasione dal contrabbasso di Elena Squarzon, ci guideranno in un viaggio tra ritmi mediterranei e canti di storie di uomini e dei verso un’isola di insolita e meritata lentezza oltre la frenesia del contemporaneo, in cui trovare un momento di piacere ed ascolto non solo della musica, ma anche di sé.

/ DOMENICA 19 SETTEMBRE
Ti racconto..
 è uno spettacolo dedicato specialmente ai più piccoli, ma che come sempre si rivolge anche ai bambini ormai cresciuti. Il lavoro proposto dalla compagnia I 4 elementi reinterpreta liberamente i testi delle favole più belle dei fratelli Grimm e di Gianni Rodari, riproponendoli nella performance di Giulia Rossi .

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Giulia Rossi, mentre studia Scienze della Formazione all’università e svolge il Servizio Civile, scopre grazie ad un’amica un corso di teatro di scenografia e burattini a Ravenna a cui s’iscrive. Si trasferisce così a Cervia, dove impara la messa in scena e la scenografia manuale alla scuola di figura, sancendo il suo amore assoluto per questa forma. Grazie ad una borsa di studio, approda all’Accademia teatrale di Bialystok in Polonia dove impara a costruire vari oggetti di scena tra cui pupazzi a grandezza umana. Assieme ad alcuni colleghi-amici crea uno spettacolo che il gruppo esibirà poi in tournée tra Polonia, Austria, Germania, Italia e Repubblica Ceca.

Tornata in Italia, incontra alcuni vecchi amici, tra cui il futuro compagno Paolo Piludu, e assieme a loro fonda la compagnia I 4 Elementi e dando vita al premiato spettacolo Il baule dei sogni. Dopo alcuni anni in Italia riparte con Paolo per Barcellona dove frequentano la scuola di Clown, creando un nuovo spettacolo in coppia. L’incontro con Bruno, detto Ciccio, e un’altra ragazza offre l’occasione per una nuova svolta: nasce il progetto internazionale S’er Part in cui gli artisti, con l’aiuto di alcuni ragazzi, portano le proprie abilità in carceri, campi rom, orfanotrofi, carceri minorili e case di riposo tra Italia Francia e Spagna. Il progetto prevede laboratori teatrali di vario genere, con un fine inclusivo, ricreativo ed istruttivo.

Nel 2013, dopo aver conosciuto varie scuole di circo in Italia e all’estero, tornano da Firenze a Vicenza per fondare assieme all’amica Nicoletta Il circo in valigia, una scuola che organizza spettacoli, corsi di giocoleria, di equilibrismo, e di acrobatica sia a terra che aerea. Accanto all’impegno costante nella scuola circense, Giulia e Paolo partecipano ad eventi internazionali di artisti di strada. L’ultimo lavoro della compagnia, il Clown show Mr. Ping-Pong, ha vinto il Premio Emilio Vassalli 2020.

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