La chiesa gotica di Santa Croce in San Giacomo è comunemente conosciuta dai vicentini come “chiesa dei Carmini” perché un tempo vi era annesso il convento dei carmelitani. Si trova alla fine di Corso Fogazzaro, in piazza ….indovinato il nome? Dei Carmini! L’oratorio annesso è il luogo ideale per i più piccoli, che possono divertirsi tra scivoli, altalene e dondoli, ma anche per i più grandi amanti del pallone, che possono fare due tiri nel campo da calcetto verdeggiante.

/ PERCORSO GIALLO
Zaira non si identifica con la figura dell’artista, ma in quella di Emotion Creative,
 coadiutrice del bello, che declina in tante ramificazioni dell’Arte. Il suo eclettismo l’ha già portata a sperimentarsi in varie discipline artistiche: dalla ceramica per gli interni, alla grafica pubblicitaria/illustrazione e successivamente ad alcune incursioni nel body-painting.  

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ESSENZA
È tutto un passo sopra la follia perché la vita è un brivido che vola via.

Parole non certo di Zaira Ruggiero, ma che cadono a pennello per descrivere la sua vera essenza. Non parliamo di un principio di follia in senso stretto, quanto di uno spiccato entusiasmo nel vivere a piene mani la propria esistenza. Nella sua poetica la costante che spicca di più è la comicità, che la spinge a sdrammatizzare fino all’invero simile.
Lo stesso atteggiamento canzonatorio che riscontriamo nei suoi lavori lo riserva per la vita di tutti i giorni. La voglia di vivere è espressa dalla sua tavolozza carica di colori e dai temi quasi provocatori. I suoi mondi sono fruizioni fantasiose spesso sollecitate da elementi che richiamano la giovinezza che inducono a calare lo spettatore nel suo Mondo.

/ SABATO 18 SETTEMBRE – PERCORSO GIALLO
Ilaria Campagnolo nasce a Vicenza nel 1990. Dopo un primo periodo di formazione in campo teatrale, viene selezionata per Il Sogno di Clara di Arturo Cannistrà. Si forma come danzatrice con Michela Negro e a Firenze studia presso oMA – officina Movimento Arte con Monica Baroni, Samuele Cardini e Pietro Pireddu. Nel 2016 prende parte all’officina coreografica per L’Età dell’Horror di Riccardo Buscarini e viene scelta da Nacera Belaza per La Procession presso la Biennale Danza di Venezia. Dallo stesso anno si forma e diventa insegnante per Dance Well – movement research for Parkinson. Nel 2017 partecipa a Dance Makers1, del CSC – Centro per la Scena Contemporanea grazie al quale lavora con coreografi come Silvia Gribaudi, Iván Pérez e Andrea Costanzo Martini. Con Dance Makers vince il Bando Open di Pergine Festival con Itinerari Coreografici in Urbana e crea Long- Lasting Landscapes presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, prodotto da ZONA K e Stanze. Dal 2018 tiene stabilmente laboratori nel territorio, insegna all’interno di I Dance The Way I Feel ed è ora impegnata nella sua prima creazione autoriale Eugenia tra le gambe.

Per Spazinsoliti 2021 Marigia Maggipinto presenterà una coreografia appositamente creata per l’evento:  una performance di danza partecipata basata su estratti della “The Nelken Line” di Pina Bausch.

…questo percorso non insegna un metodo: insegna un diverso modo di guardare alla vita. Produce una trasformazione totale soprattutto a livello umano, nel modo di vivere, di relazionarsi ad altri esseri umani, di guardare a tutte le creature. Molto al di là della danza.

È così che Marigia Maggipinto definisce in un’intervista la sua decennale esperienza come membro della Tanztheater Pina Bausch. Con questa compagnia danza dal 1989 al 1999 muovendosi in 14 differenti coreografie e partecipando anche alla produzione di inediti: Tanzabend II (’92), Schiff (’93), Trauerspiel(’94), Danzon (’95) and Fensterputzer(’97).

Insegnante, coreografa, performer, ma soprattutto danzatrice, Marigia Maggipinto ha un curriculum professionale che comincia con il balletto nella compagnia della Fondazione Niccolò Piccinni, passa per la Germania e prosegue negli Stati Uniti dove partecipa alla creazione di un pezzo di teatro con la compagnia Mutation Theater Project e insegna nella facoltà dell’American Dance Festival alla Duke University.
Lavora poi con Emilia Romagna Teatro (ERT) alla creazione dello spettacolo diretto da Pippo Delbono, “Dopo la Battaglia”, vincitore del premio UBU come miglior spettacolo teatrale italiano del 2011. Tra il 2015 e il 2016  collabora con la Fondazione “Pina Bausch” conducendo workshop nell’ambito delle mostre dedicate alla grande artista al Bundeskunsthalle di Bonn e al Gropius Bau di Berlino e sempre nel 2016 diventa insegnante ospite all’Accademia “Dance house” di Susanna Beltrami a Milano.
Di recente sempre con la fondazione Pina Bausch ha curato un workshop a Napoli a lei dedicato, insieme alla Fondazione Donnaregina.

/ PERCORSO ROSA
Filippo Retis, in arte Fløp, nasce nel 1995 a Vicenza e fin dall’adolescenza dimostra una grande passione per la musica.

Nel 2011 comincia a suonare come chitarrista in una band emo-core, che lo porta ad esibirsi a Roma dopo vari contest. Dopo essere passato per altre band, finita la scuola, Filippo nel 2017, decide di vivere per un anno in Australia, dove matura l’idea del suo progetto, cominciando a scrivere i primi pezzi.

‘Fløp’ nasce ufficialmente a Vicenza nel luglio 2019, grazie all’aiuto di un gruppo di ragazzi la ‘Redshift Records’, una piccola realtà nel basso vicentino. Dopo 3 brani prodotti e registrati nello studio ‘Redshift’, Fløp, nel marzo 2020, decide di produrre e registrare il suo primo EP ‘Rapture’, composto da 7 canzoni nell’ appena nato ‘Antlers studio’, prodotto da una delle anime degli ‘Antlers’: Elliot Milner che curerà anche tutte le future produzioni.

L’EP è un mix di trap, rap, metal e hardcore messi insieme molto grezzamente.

Dopo un periodo di pausa dettato dal covid-19, dal conseguente annullamento di varie date dal vivo e dal bisogno di migliorarsi a livello compositivo e tecnico, il 5 marzo 2021 esce il suo nuovo singolo ‘Ego Trip’ che rappresenta una svolta, un salto di qualità anche a livello di genere, grazie all’aiuto di una realtà più affermata come ‘Protocollo Zero’ in cui Fløp comincia a lavorare ad una serie di singoli che usciranno per tutto il 2021.

Fløp porta la sua aggressività ed emotività sopra al palco, accompagnato dal suo dj D.M.G e da un paio di ospiti con cui ha collaborato nei suoi pezzi. Un misto tra pop-punk, metal, emo-trap ed elettronica; un insieme di urla, voci melodiche e rap per cui non potrete rimanere fermi e non farvi coinvolgere dall’energia di Fløp.

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