Sabato 26 settembre

MANIFESTALO ! - h.15.30

Introduzione alla serigrafia

Con Frè – Elemento di Disturbo (freart.blog/)
“In molti luoghi del nostro pianeta si continua a considerare il sesso come uno degli aspetti “anormali” delle persone e, per questa ragione, non se ne permette una pubblica e libera diffusione, mentre (per usare un esempio banale), tutte le reti televisive del mondo, trasmettono scene di pura violenza estremamente crudeli proprio nelle fasce orarie dedicate ai minori. Ma è risaputo che l’uomo è un essere contradditorio, il quale ha bisogno dell’evoluzione per poter superare i propri limiti… Spero proprio che saremo capaci di continuare sulla buona strada.”
(liberamente tratto da Berth Milton jr.)

QUESTIONI DI GENERE - h.17.30

Laboratorio di Teatro dell'Oppresso

Un laboratorio di teatro sociale dove fare emergere dai presenti la propria esperienza dei ruoli di genere, intesi come ruoli sociali, posizioni di rango e di potere. A condurci nel gioco esplorativo saranno i metodi attivi del teatro dell’oppresso, con l’obiettivo di prendere coscienza di ciò che siamo per aprire strade di cambiamento. Condurranno Andrea Picco (psicologo e drammaterapeuta) e  Roberta Radich (psicoterapeuta e sociologa) – CENTRO CAPTA

IRIS IN DIVENIRE - h.19.30

Con questa artistica esperienza, Iris presenta alcuni momenti del suo viaggio di transizione, accompagnandoli al pianoforte con brani di Ludovico Einaudi, Johann Sebastiano Bach e altri autori.

DISCO AL TRANCHE -h.21.00

Esperimento di discoteca transfemminista

se vuoi un pezzo noi te lo mettiamo
questo é un colpo di stato transfemminista
noi non siamo ascendenti ma rizomatiche
noi generiamo alleanze interspecie
agili come le zecche
noi non siamo verticali ma orizzontali
noi siamo un gallo che ha perso la cresta
noi zecche noi sorelle senza toga monache senza clausura
questa è la discoteca transfemminista

Con GAIA GINEVRA GIORGI [nota macumbara di origini piemontesi, spesso sradicata, ma al momento travasata a Venezia. Ha studiato arti oscure, post – strutturalismo, acrobazia del pensiero, e formule magiche. (È una pianta con le radici nell’acqua)] e CLAUDIA VERONESI [origini lodigiane , dimore sconosciute, spostamenti vari la muovono da vari mondi artistici a vari posti fisici. (è un animale senza letargo)].

MOSTRA DI CLAUDIA ZONTA

Una ironica serie di illustrazioni per andare oltre alle apparenze, alla ricerca della propria identità. Una provocazione garbata di ciò che si discosta dal “socialmente accettato”.

CLAUDIA ZONTA è nata il 19 Marzo 1996 a Bassano del Grappa. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia e ha partecipato a due programmi Erasmus nel 2017 presso la Luca School of art di Gent, in Belgio e nel 2019 presso la Escola Massana di Barcellona. Attualmente frequenta il corso di illustrazione presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Tra le sue esposizioni: incisione Santa Sebastiana (mostra GUARDATEMI il più possibile, marzo 2017, Ca’Pesaro, Venezia); incisione Come here (mostra Angst, novembre 2017, Museum Dr. Guislain, Gent); illustrazioni varie (mostra Quello che non voglio/Quello che voglio, gennaio 2020, Squadro, Bologna).

ONLINE // Libri per saperne sempre troppo!

Per FLUSSE Quivirgola curerà una selezione di libri per immergersi e approfondire le tematiche della rassegna. Lo scaffale dedicato sarà disponibile dal 31 luglio 2020 all’interno dello shop online di Quivirgola
I libri potranno raggiungervi in tutta Italia con spese di spedizione agevolate. Per informazioni ciao@quivirgola.com

Per soddisfare la nostra sete, Circolo Cosmos resterà aperto durante la serata. La consumazione è riservata ai soci ARCI (è possibile fare la tessera la sera stessa dell’evento).

INGRESSO LIBERO // POSTI LIMITATI

COMPILA IL FORM per iscriverti e ATTENDI LA MAIL di conferma con tutte le indicazioni per partecipare ai laboratori e alle performance!

Hai qualche dubbio? Scrivici alla mail eventi@portoburci.it.

FLUSSE

Il mio guilty pleasure.
Le domande che ho sempre voluto fare.
I commenti sussurrati a voce troppo alta, un sorso dopo l’altro.
Il coraggio che ho scoperto di avere la prima volta che ho detto “no”.
E anche la prima in cui sono riuscit* a lasciarmi andare. 

Le parole taboo. I corpi svelati. Le canzoni cantate al vento. Il caldo di un abbraccio. La mente che ronza. I piedi che s’impuntano. Uno sguardo aperto sui mondi possibili. 

FLUSSE
di idee
d’identità 
di immaginari.

Ci siamo dentro sempre, ci incontriamo ogni 28 giorni. A volte 29, perché nessun* ce l'ha regolare.

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