MIND THE GAP è un progetto di Arci Servizio Civile Vicenza finanziato dai Corpi Europei di Solidarietà che vuole proporsi come spazio sicuro per parlare di benessere mentale coinvolgendo direttamente tutta la cittadinanza.
Attraverso la partecipazione di giovani tra i 16 e i 30 anni ai laboratori condotti da Fondazione Capta sono emersi i temi da affrontare durante la rassegna che verrà realizzata da maggio a settembre 2023 a Porto Burci. Gli appuntamenti potranno essere laboratori, talk, dibattiti, workshop, tavole rotonde, proiezioni e molto altro e coinvolgeranno espert3 del settore, associazioni e soprattutto l3 giovani stess3.

Tutti gli appuntamenti:

O FOMO STRANO - OZIOFOBIA. QUANDO IL TEMPO LIBERO SPAVENTA
Giovedì 26 settembre h20.45 a Porto Burci

Il “dolce far nulla” a volte non è poi così dolce: l’idea di dover riempire la nostra agenda ci parla della nostra necessità di evitare la noia, la stasi, creando una vera e propria paura.

Il termine ‘oziofobia’ è stato coniato dallo psicologo spagnolo Rafael Santandreu, e vuole indicare la paura di non avere programmi. Questo fenomeno rappresenta la necessità delle persone di occupare la maggior parte delle loro giornate e della vita con attività, progetti, impegni e lavoro. È ormai sempre più diffusa l’abitudine di programmare anche il tempo libero, per paura di incappare nella noia.

La FOMO (fear of missing out), è un fenomeno sociale contemporaneo che corrisponde al timore di perdere o di non partecipare ad una esperienza piacevole e gratificante che coinvolge conoscenti o amici.

Proveremo a discuterne insieme alle psicologhe Sara Bertoni ed Eleonora Zerbetto.

MIGRAZIONI CONTEMPORANEE - Che cosa non abbiamo (ancora) capito: canoni di sofferenza e sistemi di cura
Martedì 14 novembre h20.45 a Porto Burci

Quanti sono modi di soffrire e di curare? Possiamo davvero utilizzare dei canoni univoci per capire e prendere in carico la sofferenza di persone dal vissuto culturale radicalmente diverso dal nostro? E cosa si intende con il concetto di “etnopsichiatria”?
L’incontro con Francesco Vacchiano, antropologo, ricercatore e docente presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ci aiuterà a gettare un po’ di luce su questi aspetti e ad approfondire le ragioni che si celano dietro la rigidità dei nostri sistemi di cura.

Dialogherà con l’ospite Caterina Battilana, vicepresidente di Arciragazzi Vicenza.

TUTTI I COLORI DELLA MENTE
Martedì 10 ottobre h20.45 a Porto Burci

L’incontro sarà focalizzato sul tema della mente, i suio misteri, tra disagio e cura, solitudine e bisogno di riconoscimento. Il Playback Theater è una forma originale di teatro di improvvisazione al servizio della comunità, per riscoprire emozioni, libertà e condivisione.
Attraverso il gioco, la sonorizzazione, la narrazione e l’immaginazione creativa, gli attori incontreranno il pubblico e verranno messe in scena le loro storie in uno spazio di ascolto rispettoso e di riconoscimento reciproco, attraverso forme espressive del Playback Theater.

La compagnia di Playback Theater Caminantes nasce nel 2016 e si consolida poi negli anni grazie alla partecipazione a meeting internazionali e a scambi esperienziali con altre compagnie. Importante anche la pratica online che ha permesso di sondare nuove forme espressive.
Conduttore del gruppo:
Andrea Picco.
 
Ingresso libero, iscrizione consigliata al link: https://forms.gle/ErMu95gAzxAxkdCH9

SALUTE MENTALE O PSICHIATRIA? COSA RIMANE DELLA 180/78?
Venerdì 29 settembre h20.45 a Porto Burci

Con il collettivo Fabriqa23 avremo il modo di affrontare i temi legati ai grandi aspetti della Salute Mentale di Comunità: Salute Mentale e Psichiatria, Traumaticità dei Territori, Libertà, Contenzione e Porte Aperte.
Modera: Nina Marranconi.

Cos’è Fabriqa23?
Fabriqa23 è un collettivo, nato dall’iniziativa di alcuni cittadini e cittadine, sensibili ed attivi sui temi della salute mentale, perché in parte direttamente coinvolti come operatori ed operatrici, in altri attivi nell’associazionismo, sul tema dei diritti, della salute, dello sviluppo di comunità. Il territorio in cui il collettivo opera è prevalentemente quello dell’Isontino, con uno sguardo contaminato dalle esperienze con cui siamo entrati in contatto, in varie realtà regionali: Bologna, Padova, Napoli. 

SOCIETÀ DELLA PERFORMANCE
Martedì 29 agosto h18.00 a Fornaci Rosse c/o Parco Fornaci

L’autore Marco Rovelli presenterà il suo libro “Soffro dunque siamo. Il disagio psichico nella società degli individui” (modera Beatrice Morari – psicoterapeuta).

“Nella società dei vincenti soffrire è da perdenti, di soffrire ci si vergogna, della sofferenza bisogna disfarsi con ogni mezzo. Se invece pensiamo che la sofferenza, in quanto sintomo di un processo complesso, abbia senso, occorre assumerla, comprenderla, sentire in che cosa ci riguarda – per trasformarci.”
Nel corso degl ultimi anni si è assistito ad una depoliticizzazione della malattia mentale. Diventa quindi necessario uscire da ogni forma di riduzionismo, focalizzandosi sui punti di intersezione tra individuo e società, guardando alla natura relazionale dell’uomo. Il disagio psichico trova sempre più spazio nella società della performance – figlia della rivoluzione culturale neoliberista – dove l’imperativo vigente è di essere “imprenditori di sé stessi” e, quando questo non è possibile, si genera un senso di impotenza e di fallimento.

LE PAROLE DELLA SALUTE MENTALE NEL MONDO CHE CAMBIA
Mercoledì 19 luglio h20.45 a Porto Burci

Cosa può risolvere la psicoterapia? Che fattori di rischio ci sono nella nostra società capaci di influenzare la nostra salute psichica? Quali sono le figure professionali e quali i servizi a cui possiamo rivolgerci?
 
A queste e a tante altre domande proveremo a rispondere assieme alla Dott.ssa Luisa Consolaro, psichiatra e psicoterapeuta. Affronteremo i temi della salute e del disagio mentale attraverso un’analisi degli aspetti psicologici e sociali che influenzano questi aspetti della vita in una tavola rotonda che darà modo a tutt3 di confrontarsi sul tema.

COME PARLARE DI BENESSERE MENTALE
Mercoledì 26 aprile h20.45 a Porto Burci

Perché “parlare bene” è importante per fare inclusione? E come lo si può fare rispetto alla salute mentale? Un’ora e mezza per provare a rispondere a queste domande, introducendo il tema del linguaggio inclusivo attraverso un’analisi del modo in cui raccontiamo e pensiamo di conoscere la salute mentale, i disturbi, la disabilità, le neurodivergenze. Concetti da imparare o re-imparare, conoscere, sicuramente problematizzare.

L’incontro è organizzato  assieme a Indig, realtà che si occupa di formazione e consulenza a imprese e organizzazioni nell’ambito della comunicazione legata alla diversità e all’inclusione. Terranno l’incontro il co-founder di Indig Roberto Rafaschieri e la psicologia Giulia Giardina.

Roberto Rafaschieri
Consulente, formatore, giornalista, si occupa di comunicazione di impresa nel mondo dell’innovazione e di responsabilità sociale in ambito Diversity & Inclusion.
Giulia Giardina
Psicologa clinica e sociale e formatrice, si occupa di diversità e discriminazione. Collabora anche con diversi enti che lavorano nel settore dell’inclusione sociale.

La call:

La call per partecipare ai laboratori di Mind the gap era rivolta a tutt3 l3 giovani tra i 16 e i 30 anni.

Laboratori condotti da Fondazione Capta per discutere e individuare insieme i temi da affrontare durante una rassegna di cinque incontri

Mercoledì 8 marzo | h17.00 – 19.00
Lunedì 20 marzo | h17.00 – 19.30

FOCUS GROUP
dalle 17.00 alle 19.00

LABORATORIO DI TEATRO CREATIVO
dalle 17.00 alle 19.30

Le metodologie utilizzate:

Il focus group è una metodologia d’indagine condotta da unə moderatorə che si occupa di creare uno spazio sicuro di condivisione all’interno del quale sviluppare una conversazione focalizzata su una tematica. L3 partecipanti potranno confrontarsi per circa due ore guidat3 dallə moderatoreə e liberare il flusso idee e pensieri in base ad alcune domande prestabilite.

Il teatro creativo è un laboratorio espressivo dove l3 partecipanti vengono invitat3 ad esprimere le proprie idee, premesse e proposte attorno ad un tema specifico attraverso stimoli espressivi di vario genere. Al centro della condivisione non ci saranno solo la parola e le opinioni ma anche il corpo, gli atteggiamenti non verbali, gli impliciti che si respirano in contesti sociali. 

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