DISPOSITIVO VERDE

Possiamo vedere le piante come strutture verdi, che concorrono a disegnare e dare forma allo spazio del giardino, creando percorsi, angoli di aggregazione, suddividendo lo spazio in sezioni.

La loro esistenza e il loro movimento
sono capaci di influenzare le disposizioni,
le abitudini di noi umani, come come dei non umani
(in particolare degli insetti).

Con le nostre abitudini, il giardino dispositivo verde può aiutarci anche a modificare il nostro sguardo rispetto al mondo in cui viviamo, nei riguardi cioè dei non umani: piante e animali che convivono con noi su questo pianeta e che costituiscono la condizione di possibilità della nostra esistenza.

giardino in movimento

Nel giardino in movimento la natura non è assoggettata e soffocata dalle briglie di un progetto, di uno schema preconfezionato, all’intervento necessario e aggressivo. Desideriamo apprendere piuttosto l’arte di agevolare, favorire, incoraggiare. 

In linea con il pensiero di Gilles Clément:

Mentre «il gioco delle trasformazioni sconvolge costantemente il disegno del giardino», tanto il giardiniere, ovvero il «guardiano dell’imprevedibile», che ogni eventuale visitatore, possono nutrirsi delle immancabili dosi di sorpresa che la natura riserva loro quando si esprime finalmente nella sua pienezza.

UN LESSICO GUIDA

PER ORIENTARCI NELLO SPAZIO E NEL TEMPO

Diversità

La presenza di diverse specie di piante e animali. Favorire la diversità nella compresenza e differenziare gli spazi.

Cultura

La capacità di saper distinguere, identificare, nominare le specie di piante (incluse quelle spontanee) e animali. Un percorso che vuole proseguire oltre i confini di Porto Burci, per guardare al mondo e ai suoi abitanti con altri occhi ovunque saremo.

Accoglienza

Intesa sia dal punto di vista entomologico (con una particolare attenzione agli insetti bottinatori), sia delle piante spontanee, che di quello che chiameremo “giardinaggio furtivo” (accolgo un esemplare che introduco da uno spazio pubblico, da un giardino di un amico, da un luogo incolto, non necessariamente perché sia bello in senso canonico).

Migrazioni

Affine all’accoglienza: le piante migrano nei modi più diversi e Porto Burci è un porto.

Ozio

Metafora del terreno “non produttivo”. Come valore in sé, ma anche in antitesi al produttivismo che ha compromesso il territorio.

Tempo

Il giardino ci obbliga a un orizzonte temporale diverso da quello della giornata lavorativa, o dall’incessante susseguirsi di fatti e azioni, riconducibili all’incapacità di definire e sostenere un progetto di crescita su lungo termine. Il tempo del giardino è un tempo non sempre umano, costituito dal ciclo stagionale e da tempi molto più dilatati rispetto ai nostri. Cercare di osservare questo tempo, di carpirlo, di viverlo, può essere un buon punto di arrivo del nostro lavoro.  

Inconcluso

aperto / lavori in corso/evoluzione costante. I tempi di evoluzione ecologica sono più aperti di quelli di una progettualità umana. Così il giardino non è mai finito.

X